Ana e il piccolo Seby |
Mi chiamo Anamaria, ho 25 anni e sono mamma di
Sebastian, un bambino di due anni e mezzo. Mi è stato chiesto di raccontare la
mia storia e lo faccio molto volentieri.
Provengo dalla Romania e sono giunta in Italia all’età
di 21 anni per cercare un lavoro. Ho conosciuto un giovane connazionale e
abbiamo iniziato una storia d’amore aiutandoci a vicenda a superare la
solitudine e la lontananza dalle nostre rispettive famiglie. Ben presto mi
accorsi di essere incinta e subito sentii una gran gioia dentro di me, ma anche
paura per il futuro incerto. Fantasticavo e sognavo il mio bambino, il
mio ragazzo però non ne voleva sapere di questa responsabilità e spingeva per
farmi rinunciare a lui. Sola, confusa, senza una famiglia accanto, senza una casa
e senza un lavoro, non vi dico di non aver mai pensato all’aborto, a volte mi
balenava quest’idea per la testa ma subito la scacciavo via anche perché mia
cugina aveva abortito e ricordavo bene il suo dolore, giurai a me stessa che
mai e poi mai avrei abortito se mi fossi trovata incinta, in qualsiasi
situazione mi fossi trovata. Il mio ragazzo si allontanò da me e io fui accolta
in casa di un’amica, dove, in cambio di vitto alloggio e qualche soldino per le
mie spese, facevo la baby sitter alla sua bambina. La mia amica mi fece
conoscere i volontari del Cav di Camposampiero che mi adottarono letteralmente
e fecero richiesta per me di un Progetto Gemma (quei soldini che ogni mese
mi arrivavano, 160 € al mese per molte persone possono essere poca
cosa ma per me rappresentavano molto, mi permettevano di essere abbastanza
indipendente. Successivamente, poiché non potevo più alloggiare dalla mia
amica, i volontari del Cav mi misero in contatto con la sig.ra Bibiana della
Comunità Papa Giovanni 23° che si occupava di maternità difficili, e mi
ospitò per un periodo nella casa famiglia da lei gestita. Il 10 luglio nacque
Sebastian il mio adorato figlio. Un bimbo sano e bellissimo grazie a Dio, una
vera gioia! Un vero dono!
TESTIMONIANZA di MARIA CRISTINA
Mi chiamo Maria
Cristina. Operando nel volontariato, avendo in affido da qualche tempo Michele, allora di 10 anni, e tramite la frequenza dei corsi specifici
di formazione affido mi fu proposto di accogliere Anamaria e Sebastian, cosa
che avvenne il 15/12/2011.
Iniziò, così la vita insieme che divenne sempre più di
carattere famigliare, anche da parte di Michele che cominciò a considerare
Sebastian come un fratellino;
col tempo l' affiatamento fra di noi si consolidò
sempre di più, quasi a diventare una vera e propria famiglia.
Di questo periodo intenso nel quale mi sentivo
“mamma”, “zia”, “nonna”, “amica”, posso dire che è stata un'esperienza preziosa
che ha arricchito la mia vita, mettendola più a disposizione delle persone meno
fortunate.
Per cui mi viene da esortare tutti a “mettersi in
gioco” a favore di una vita dignitosa per ciascuno.
Quindi, per far eco a Papa Francesco, ”apriamo le
porte del nostro cuore” e delle nostre case soprattutto alle persone in
difficoltà.
PATRIZIA: Col trasferimento di Anamaria presso
l’abitazione di Maria Cristina entra in scena il Cav di Campodarsego.
Andiamo a conoscere Maria Cristina, che con grande
slancio e generosità, ha accolto Anamaria e il suo dolce fagottino, nella sua
accogliente e calorosa casa, preparando per loro una cameretta piena di giochi.
Facciamo poi conoscenza con Anamaria e con Sebastian che aveva pochi
mesi, tutte noi volontarie ce ne innamoriamo subito e durante il colloquio
conoscitivo non ci accorgiamo che passano le ore perché quel bimbo è così dolce
e buono e regala sorrisi a tutte noi, per tutto il tempo.
Decidiamo di offrire ad Anamaria pannolini, vestitini
e un contributo economico per sostenere le spese di vitto e alloggio. Maria
Cristina diventa una nostra volontaria, nonostante tra Michele, Anamaria e
Sebastian, la casa, il lavoro, abbia ormai una vita molto piena.
E’ desiderio di tutti che Anamaria abbia la fortuna di
trovare un buon lavoro per rendersi indipendente e autonoma e cominciamo a
pregare.
Il 4 febbraio 2012, dopo aver festeggiato la Giornata
per la vita, grazie alle tante preghiere Anamaria trova finalmente un lavoro
presso una anziana signora e si affeziona moltissimo a lei. E’ contenta, ma
dopo 10 mesi la nonnina muore.
ANAMARIA
riprende a raccontarci la sua vita di madre e donna:
Nel frattempo conosco un bravo ragazzo, mio coetaneo,
cominciamo a frequentarci, scopriamo di amarci molto. Lui adora
Sebastian. Ma mi vedo costretta a portare il mio bambino in Romania dai
miei genitori per poter rientrare in Italia a cercare un nuovo
lavoro, soffro tantissimo per il distacco dal mio piccolino, finalmente trovo
lavoro presso un'altra signora, metto su casa con il mio ragazzo e con l’aiuto
del Cav decido di andare a riprendermi il mio bambino.
Sebastian tornerà in Italia e si ricongiungerà alla
sua mamma e al suo nuovo papà. Io mi ammalo, ma ricevo forza e coraggio dal mio
amore per Sebastian e Marian, non mi sento sola perché ho attorno a me tante
persone che mi vogliono bene: mia sorella, mia nipote, Maria Cristina, Michele,
Carmen, le volontarie del Cav. Le difficoltà sono state molte durante il
mio cammino, non mi sono state risparmiate ansie, fatiche, delusioni, timori ma
non mi sono mai sentita sola, perché tutte queste nuove amiche non mi
hanno mai abbandonata e mi hanno insegnato ad affidarmi sempre all’amore di Dio
Padre!
che bello stare con la mia mamma! Questa testomonianza è stata portata alla veglia di Robegano il 28 dicembre 2013 |
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