sabato 18 aprile 2009

RELAZIONE CONVEGNO svoltosi a Padova il 6 febbraio 2009

EDUCARE ALLA VITA…EDUCARE ALLA SALUTE: LA RIFORMA DEI CONSULTORI


Saluto e riflessione del Vescovo Padre Antonio Mattiazzo: Dio è luce per l’intelletto, il bene diventa il valore che fonda la legge morale. Anche l’illuminista Kant riconosceva una legge morale fondata su Dio. “Il cielo stellato al di sopra di me, la legge morale dentro di me”. E’ qualcosa che trascende, lo riconosciamo e veneriamo nella coscienza. Dobbiamo però fare attenzione all’inganno, ai sotterfugi, all’ipocrisia e all’ambiguità del linguaggio. La crisi tocca economia, politica, educazione, diritto bene comune della società. Senza la luce della verità calano le tenebre nei cuori, ma anche nella convivenza umana.
Vi sono grandi tematiche che la cultura corrente non sa più affrontare. Per esempio: Chi è Dio? Nella natura c’è solo determinismo, non c’è resurrezione. Mentre nella storia il Crocifisso (Amore) risorge. A Dionisio, dio pagano dello sballo e della droga, non interessa l’amore, lui non salva nessuno, gli interessa solo la sua ebrezza. Dio è amore e tutto quello che Lui dispone è per il nostro bene. L’Amore non muore proprio come il Crocifisso che è risorto dalla morte. Se smarriamo questi valori ne esce una società dell’egoismo e dell’indifferenza.
Padre Antonio ci ricorda infine di aver avviato il processo di beatificazione di Maria Cristina Cella Mocellin perché questa giovane, nonostante la sua malattia oncologica, ha lottato con tutte le sue forze per portare a termine la sua terza gravidanza e dare la sua vita per dare alla luce il figlio.

Assessore: La tecnica deve essere a servizio dell’uomo e della vita e non il contrario. Bisogna educare alla vita, alla salute. Assieme si cresce nella comunità mettendo al centro la famiglia come risorsa, come rappresentante della comunità che è in grado di interloquire con l’ente locale e tutti i soggetti che operano nel campo della salute.
I Consultori vanno riformati e devono agire soprattutto nell’ambito della prevenzione.
Oggi è necessaria un’educazione alla sessualità e all’accoglienza della vita.

L’assessore ai servizi sociali della Regione Veneto, Valdegamberi, ha parlato di un Bando aperto a tutti i comuni che si impegnino a mettere in atto strategie a sostegno della famiglia. I bambini sono un valore per tutti, recuperare questo valore deve essere la nostra “mission”. Dobbiamo percorrere questa strada sollecitando le ULSS e i Comuni.

La Prof.ssa Daria Minucci ci ha ricordato come ci sia interdipendenza tra salute ,vita e famiglia.
Si tratta di un equilibrio tra mente corpo e spirito. La vita è un primato, viene prima di tutto.
Il culto della bellezza del corpo è estremizzato in un mondo che pensa più all’avere che all’essere, in una società che dobbiamo rieducare alla vita.
Ci sono segni anche in questo nostro tempo che proclama il culto del corpo e della ricchezza: c’è il sole, questa luce nascosta che dobbiamo far splendere. C’è questa umana ricchezza che è dono che Dio ci fa come strumento per cambiare la società.

Dott.ssa dell’Associazione Scienza e Vita: Dobbiamo allargare lo sguardo sull’uomo se vogliamo educare alla salute in ogni sua dimensione (comprese quella etica e spirituale) e dare alla famiglia il primato di educare a star bene e ad avere una propria progettualità. Altrimenti l’educazione assume un’impronta materialistica che la porta ad una dimensione edonistica. Vi è dunque un’urgenza culturale, quella di riappropriarci dell’apparente passività umana dove si cela tutta la potenza della redenzione.
La salute è solo una caratteristica della persona, non ne esaurisce la ricchezza, ma rimane uno dei beni più importanti. Perciò si esige l’impegno del singolo e della società per la tutela e la protezione della salute.
Permangono cattive abitudini sanitarie, bisogna dunque educare alla conoscenza del se’ umano, alla consapevolezza che alcune scelte sviliscono, alterano la preziosa armonia della persona.
Ruolo della famiglia: non delegare alle istituzioni, reintegrare la dimensione morale insita all’educazione alla salute, rivolgendosi all’uomo nella sua dimensione spirituale. E’ un impegno educativo che conduce al rispetto della corporalità anche alla luce della trascendenza dell’uomo.
E’ solo la relazione d’Amore che va al cuore della persona e gli da’ voglia di vivere.
La frattura causa sofferenza. Dobbiamo riuscire a ricomporre l’armonia tra la persona e il disagio psicofisico dando il primato al vigore spirituale.
La sofferenza è esperienza umana ordinaria per ciascuno di noi, anche se non riusciamo a coglierla pienamente e non riusciamo a spiegarla specialmente quando capita ai bambini.
Si vuole dimenticare che la fragilità fa parte dell’umanità. Esistono tecniche prenatali mascherate da terapeuticità come ad esempio in Sardegna dove si è cercato di sconfiggere la talassemia attraverso gli aborti (1131 su 6000 coppie a rischio). C’è una scarsa attenzione alla vita, un’aggressione alla dignità umana specie nell’anziano e specialmente se è malato e vulnerabile, egli viene emarginato perché non è più utile alla società, anzi è ritenuto dannoso.
Dunque dovremmo riconfermare il ruolo che possiede la persona anziana.
Concentrarsi sulla persona, sulla relazione, con impegno, solidarietà, responsabilità morale. La sofferenza vicino alla morte assume una connotazione esistenziale. Accompagnare alla morte con dignità è il dono più grande, dopo quello della vita, che possiamo offrire ad un essere umano.
Educare i nostri figli a leggere la sofferenza e a viverla con dignità nel resto del contesto sociale equivale ad educare all’Amore. La sofferenza quando è accolta come dono è in grado di educare l’uomo alla Vita e all’Amore.

l'On. Carlo Casini, (Presidente nazionale MPV-CAV) ha parlato di come dovrebbe essere prevista la riforma dei consultori. Una riforma urgente, possibile, e se possibile doverosa.
La legge 194 andrebbe rivista prevedendo il divieto di certificazioni di IVG troppo facili.
Nella legge bisogna scrivere che si deve cercare di aiutare a nascere anche nelle gravidanze difficili. L’attuale legislazione distoglie lo sguardo dal bambino e così lui viene negato.
Il fine del Consultorio dovrebbe essere in primo luogo la difesa della vita del figlio, non contro ma assieme alla madre.
Bisogna trovare la metodologia più idonea, ma lo scopo deve essere chiaro. Il Consultorio infatti non deve essere lo strumento propedeutico all’aborto, ma lo strumento tramite il quale l’Ente Pubblico non rinuncia a difendere la Vita. E’ dunque il cuore della legge, ma vanno riviste la sua composizione, i controlli, le garanzie, ecc…Il Presidente Casini ci ha infine ricordato i 134 mila aborti nel Veneto nel 2003 (dato davvero sconfortante.

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